giovedì 10 luglio 2014

Fotografare la pioggia


Oggi, 10 luglio, alle 8 di mattina c'erano 14° e pioveva, temperatura eccezionalmente bassa per il periodo, mentre la pioggia estiva non è poi una gran rarità, almeno da queste parti.

C'è chi non si sogna minimamente di uscire con la fotocamera per immortalare la pioggia, mentre potrebbe essere uno stimolo per ottenere immagini particolari, insolite, meno banali rispetto ai classici scatti della giornatona  soleggiata e meno "piatte" di ciò che possiamo produrre con il solo cielo grigio.

L'ambiente bagnato offre un sacco di spunti, riflessi sulle strade, superfici coperte di gocce, gocce che scendono dal cielo, oggetti bagnati, pozzanghere e chi più ne ha più ne metta.

E' ovvio che è necessario qualche accorgimento per fronteggiare la situzione, se ci ingegnamo un po', non è poi così insormontabile e potremmo ritrovarci con fotografie sorprendenti, vediamo come muoverci.

Possiamo tentare di descrivere una situzione di pioggia indirettamente, cercando dettagli che ci raccontino il momento per associazione o indirettamente, per esempio riprendendo una tazza di caffè all'interno di un bar,
vicini alla vetrina che si affaccia sulla strada. Opprure fotografare un ombrello chiuso e bagnato che sgocciola
appeso a qualcosa, spesso gli ombrelli sono molto colorati ed efficaci in fotografia.

La poca luce disponibile potrebbe essere un problema e costringerci a lavorare con tempi di scatto lunghi, quindi, cerchiamo appoggi solidi per non muovere la fotocamera, improvvisiamo sfruttando ciò che ci circonda  per  limitare movimenti e conseguenti foto mosse, se lo abbiamo con noi, un treppiede è veramente il massimo  in termini di stabilità.

Abituiamoci ad osservare ciò che ci circonda prima di scattare, facciamoci qualche domanda su come la pioggia influisce su ciò che abbiamo intorno. Guardiamo come si presenta la vegetazione,  come è più accattivante quando è bagnata, non facciamoci sfuggire le scene in cui è presente l'uomo e come fronteggia la pioggia. Automobili e fanali accesi sono un'altro spunto che aumenta di interesse sfruttando i riflessi sul bagnato.

Le gocce che cadono risaltano al meglio su uno sfondo scuro, cerchiamo situzioni da sfruttare in questo senso, con un po' di attenzione non sarà difficile trovarne.

Utilizziamo tempi di scatto inferiori ad 1/60 per registrare come striasciata il cadere delle gocce, superiori ad 1/125 se invece vogliamo congelarle.

Ultima raccomandazione, ma sarebbe la prima, proteggiamo le attrezzature il più possibile, l'acqua non è proprio un'alleata per loro. Un bell'ombrello capiente fa già tanto e se non c'è troppo vento si riesce a sostenere sia lui che la fotocamera senza troppi problemi. Sfruttiamo ogni riparo possibile, portici, balconi, interni con vetrine o finestre, pensiline alle fermate dei bus, tutto ciò che ci ripara può andar bene, l'importante è puntare e sparare senza bagnare niente.

 Potrebbe anche succederci, dopo aver visto i risultati, di bramare la prossima giornata di pioggia ! 


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